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benincartinaIl Benin è una piccola nazione dell’Africa occidentale. Ha la forma di “un pugno” dato all’Africa partendo dalla golfo di Guinea. E’ rappresentato dal punto rosso. Confina con diverse nazioni, da cui sembra essere “schiacciato”: la gigantesca Nigeria ad est, il Togo ad ovest, l’Oceano Atlantico al sud e il Burkina Faso e il Niger al Nord. Ha una superficie di 115.700 Km2 e una popolazione di 8.791.833 abitanti. La densità della popolazione è pari a 60 abitanti/ per Km2. è nel 1899 che furono stabiliti i confini tra l’allora Dahomey – il Benin di oggi - e le nazioni circonvicine come Nigeria e Togo …
Il Benin è una colonia francese che ha avuto la sua indipendenza il 1° agosto 1960 con il nome Dahomey. Nel 1972, un soldato prese con la forza il potere e nel 1974 iniziò il periodo del marxismo-leninismo. Nel 1975, il Dahomey cambiò nome adottando quello di Repubblica popolare del Benin. Sul finire degli anni ‘80, le crisi economiche portarono ad una conferenza nazionale che, nel 1990, portò la
La capitale ufficiale è Porto-Novo, ma Cotonou è la capitale economica. La moneta è il
franc CFA, cioè la valuta della comunità francofona d’Africa. La lingua ufficiale è il francese.Il Benin ha un clima caldo-umido con due stagioni di pioggia: la “grande stagione” che va da aprile a luglio, e la “piccola stagione” che va dalla seconda meta di agosto fino a novembre.

ii



  

   








              Il Benin è stato il cento del culto voudou: una religione tradizionale che unisce il Benin a
tante
nazioni dell' America Latina, sopratutto il Brasile. E' un culto praticato dall' intero popolo prima dell'arrivodei primi missionari cristiani.
Oggi la mappa religiosa della nazione è la seguente:
     Cristianesimo: 42,8% della popolazione
     Islam: 24,7% della popolazione
     Animismo: (religione tradizionale) 17,3% della popolazione
     Altre: 6%
Bisogna riconoscere che questa diversità non impedisce una coabitazione pacifica.Anche perchè nella stessa famiglia convivono cristiani, mussulmani, animisti o membri di un gruppo esoterico
ppprova Un evento che ha segnato fortemente il passato del Benin è stata la schiavitù, il cui fenomeno oggi è raffigurato
simbolicamente in un monumento, la “Porta del Non Ritorno”, che si trova nella città storica di Ouidah. Fu in particolare nel XVII secolo che olandesi, portoghesi, danesi, inglesi e francesi intrapresero tra i tanti commerci lungo la costa, anche quello degli esseri umani. Questo commercio portò forzatamente tanti uomini e donne forti a lavorare nei campi e nelle piantagioni dell’America Latina. è per questo che oggi Benin e alcune nazioni dell’America Latina hanno in comune determinati usi, nonché cognomi e lo      stesso voudou.      
E’ secondo questo spirito missionario che cogliendo l’invito dei vescovi locali, i Camilliani del Sud Italia aprirono la loro missione in Benin il 4 Marzo 1973 con l’arrivo di tre religiosi: P. Luigi Cisternino, P. Vincenzo Di Blasi, e Fr. Antonio Pintabona. L’unico che è entrato nella casa del Padre Celeste è P. Luigi Cisternino, un grande innamorato di Cristo che ha seminato lo spirito di San Camillo nei cuori dei giovani, dando continuità all’opera del gigante della Carità San Camillo di Lellis in questa terra africana.
benin8 Il Benin, o meglio il Dahomey di una volta, fu evangelizzato dai Padri Missionari di Lyon in Francia. Il primo gruppo di missionari approdò ufficialmente il 18 Aprile 1861. Tra i tre primi missionari, c’era un italiano genovese di nome Borghero. Un monumento è stato fatto per ricordare l’evento e nell’anno 2011 è stato celebrato il centocinquantesimo dell’inizio missione.


La prima comunità aperta dai Camilliani missionari era in una regione povera di nome Zinvié. Piano piano, con tanti sacrifici sia della Provincia, sia degli amici italiani, nel 1980 i Religiosi Camilliani hanno fondato a Zinvié, nella zona interna più profonda e remota del sud del Benin, un ospedale “L’Hopital de la Croix” che dai 50 posti letto iniziali è cresciuto negli anni diventando un punto di riferimento essenziale per le cure mediche e chirurgiche e l’assistenza sanitaria rivolta a gran parte della popolazione beninese. Oggi è punto di riferimento, in particolare, per la popolazione che vive sul lago.
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