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Questa
realtà, grazie allimpegno di una laica torinese, la sign. Maria
Candida Pisù, ha cercato di andare incontro ai bisogni di una
popolazione povera in mezzo a cui la Casa è sorta: bisogni sia nel
campo sanitario che nel campo educativo, sì da edificare i pilastri
per uno vero sviluppo ed avviare la costruzione di una civiltà
dellamore. Per realizzare questo sogno, la prima attività
proposta è ladozione a distanza. Tutto è partito da una
esperienza dura, un episodio che fa riflettere: nel 1990, in mezzo
alla strada un madre, malata di mente, partorì una bambina. La
piccola fu accolta da Padre Pietro Petrosillo, allora responsabile
del primo gruppo degli aspiranti camilliani, che la chiamò Silvia.
Oggi questa bambina è diventata ragazza e, dopo listruzione
primaria e media, ha cominciato la scuola superiore. Colpita dalla
storia, La signora Candida, (chiamata oggi da tutti Mamma Candida),
si è impegnata a trovare per la piccola una famiglia di adozione.
Così, da questa triste storia e dallimpegno di questa nostra
amica, nacque lopera dell adozione a distanza.
Dopo Silvia, centinai di bambini sono
stati adottati come mostra anche il filmato. Alcuni di loro
frequentano le scuole elementari, altri le medie, altri ancora le
superiori e luniversità. Molti hanno imparato un mestiere e sono
oggi autonomi, lavorando per il bene della società. Col tempo
ladozione a distanza ha generato una grande catena di solidarietà
e di fraternità attraverso segni forti come:
L’intervento al
cuore di Bernice eseguito all’ospedale Regina Margherita di Torino
dal Professore Abruzzese;
Lintervento
dei gemelli che avevano dei piedi in arco, eseguito allospedale
dei bambini Gaslini di Genova;
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